IL FITNESS FEMMINILE IN ARABIA SAUDITA

21 Settembre 2018

Dallo scorso giugno sono state legalizzate le palestre femminili in Arabia Saudita, per ottenerne una ora non è più necessario ricorrere a “sotterfugi” come in passato!
Si tratta dunque di un enorme passo in avanti in un Paese che fino a quest’anno non prevedeva l’educazione fisica nemmeno nelle scuole pubbliche femminili.

Così le donne cominciano ad andare in palestra per tenersi in forma e cercare di contrastare il problema obesità che riguarda ben il 44% delle donne.

Intuendo le potenzialità del mercato, l’azienda Leejam Sports – che possiede 115 palestre maschili nel regno- ne sta convertendo 40 in femminili. Questo perchè in Arabia Saudita permane tuttora il divieto di allenarsi insieme.

Particolarmente attiva è la città di Jeddah dove, da quindici anni, c’è un piccolo numero di donne che praticano sport alla palestra Flagboxing, l’unica per sport da combattimento in Arabia Saudita, fondata da Halah Alhamrani, 41 anni.
La sua palestra offre una grandi novità: corsi di kickboxing, di muy thai, ma anche di crossfit.

“Essere in grado di difendersi è un bene per il corpo e per la mente e dà forza” dice Halah

Sempre a Jeddah, c’è anche Lina Al Maeena, fondatrice nel 2003 del primo team al femminile di basket, “Jeddah United”. Anche lei è cresciuta, come Halah, facendo attività fisica inizialmente in una scuola privata della città, poi all’Università in America. Dopo un’esperienza di depressione post-parto, il marito le ha consigliato di tornare a giocare con le amiche, per hobby. Lina si è sentita subito meglio e da allora la sua missione è di insegnare il basket alle donne saudite. Non potendo registrare una squadra femminile al ministero dello Sport, all’inizio lo fece con quello del Commercio come impresa: nel 2009 fecero scalpore con il primo match in Giordania.

Le donne  in Arabia Saudita ora fanno anche Jogging insieme, Rasha Al Hambra infatti ha fondato il Bliss Runners, un gruppo di donne che praticano Jogging insieme sul lungomare di Jeddah.

Fonte: Performance – Centro Studi “La Torre”

«Non siamo represse. Abbiamo imparato ad aggirare le regole, siamo diventate più forti. E adesso le cose stanno cambiando»